Il dolore crea l'inverno, Matteo Porru

Intorno c'è solo  neve. E bianco. La  neve  copre  le  cose,  le case, le persone. Anzi, alle  persone la neve cade dentro e il freddo le circonda ma, soprattutto, si diffonde nelle ossa, negli occhi e nei pensieri. Elia Legasov è nato in un paese circondato dal bianco, e da lì non è mai andato via. Il suo lavoro è spalare la neve, liberare strade  su  cui  nessuno  camminerà.  La neve  è  sua  amica, fino  a  quando  non  lo tradisce. Finché  non fa  emergere  qualcosa  dalle  sue  profondità. Qualcosa  che  ha  a  che  fare con  la  sua famiglia e che doveva  restare sepolto . Da quel  momento, nella mente  di  Elia si affollano ricordi che aveva soffocato. Parlano  di   un  padre,  scomparso  tanti  anni  prima, e  di  una  madre, partita  per sempre. Sono   parole  dolci,  gesti delicati, sorrisi sinceri. Ma  anche  duri come il ghiaccio. E dolorosi. Elia capisce allora che quello che si dice dei membri della sua  famiglia  è vero:  la  neve  non li  protegge, ma li tenta, li provoca, per vedere se sono capaci di dimenticare, perché tutti dimenticano, ma i Legasov ricordano, sempre. Ora è venuto il suo turno di ricordare. Qualunque sia il prezzo. Qualunque  cosa  venga  a  galla. Perché  è  nelle  case che il passato nidifica. È nelle famiglie che si riproduce, nei giorni bianchi e nei giorni neri. Perché il dolore crea l'inverno. Ma ogni inverno è diverso da quello precedente e da quello successivo.

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