I falsi miti che ruotano intorno alla psicologia e alla figura dello psicologo sono davvero moltissimi, questi scoraggiano, soprattutto tra i meno giovani, la richiesta di aiuto, ostacolano la ricerca di sostegni professionali adeguati e di terapie efficaci per poter affrontare una sitazione critica oppure un disagio psicologico. Impediscono la consapevolezza sul proprio stato di salute, nonchè mantengono in vita lo stigma sociale diffuso e culturalmente radicato sulla malattia mentale.
Questo elenco non è esaustivo e completo, ma un significativo accenno sui principali e i più sentiti in questi anni.
Scegliere di chiedere aiuto ad un professionista non è mai un segno di debolezza, anzi è un atto di responsabilità verso la propria salute, significa prendersi cura di se stessi, della propria sofferenza riconoscendo le proprie potenzialità e i propri limiti. E' anche una forma di responsabilità verso chi ci sta accanto, poichè, se stiamo meglio noi, staranno meglio anche le persone intorno a noi: figli, genitori, partner, amici e colleghi.
In realtà, dallo psicologo ci vanno le persone sane. Infatti, nell'arco della propria esistenza affrontare periodi di crisi o di cambiamento è piuttosto naturale: una separazione, un trauma, un lutto, la nascita di un figlio, un trasloco, un nuovo lavoro, difficoltà scolastiche, il trasferimento in un'altra città, la fine di una relazione. E chiunque può andare dallo psicologo: donne, uomini, adolescenti e bambini per poter migliorare il livello di benessere emotivo.
Le amicizie profonde, solide e durature sono certamente molto importanti, sono preziose risorse affettive e insostituibili fonti di sostegno morale nei momenti difficili, ma gli amici non possiedono una formazione specifica e gli strumenti necessari spesso per far fronte ad un disagio di natura psicologica come un esperto. Inoltre, ciò che differenzia la relazione tra psicologo e paziente e la relazione con gli amici è che, quest'ultima, è paritaria.
Vi è ancora molta confusione sulle diverse figure che si occupano di salute mentale. Chi può prescrivere una terapia farmacologica è esclusivamente un medico, invece lo psicologo e lo psicoterapeuta non possono farlo, a meno che non abbiano conseguito anche una laurea in medicina. E lo psichiatra è un medico.
Gli psicologi non sono guru, maghi o sciamani, ossia non possiedono poteri soprannaturali per poter leggere la mente delle persone, ciò che essi possono comprendere è quello che il paziente esprime e mostra di sè attraverso il linguaggio verbale o non verbale.
Non è così, il sostegno psicologico ha una durata molto variabile, un tempo diverso da persona a persona, a seconda della problematica da trattare, della sintomalogia del soggetto e che dipende anche dall'orientamento dello psicologo, in realtà non dura decenni come molti credono.
Molti non sono a conoscenza che il codice deotologico delle psicologhe e degli psicologi all' art.4 specifica che essi riconoscono le differenze individuali, di genere, culturali, promuovendo inclusività, rispettando le opinioni e le credenze dei loro pazienti, soprattutto astenendosi dall'imporre il proprio sistema di valori.
Chi sta affrontando un problema o un dolore spesso crede di non poter essere compreso e di non poter essere aiutato da chi non ha vissuto lo stesso dolore o la medesima esperienza di vita. Attraverso la fomazione continua, gli strumenti professionali, l'esperienza clinica e l'ascolto, lo psicologo invece può affrontare le molteplici situazioni che di volta in volta si presentano, sebbene non le abbia vissute direttamente in prima persona.
Gli psicologi sono esseri umani e come tali si trovano a volte a vivere ed affrontare come le altre persone momenti di difficoltà importanti, di sofferenza o criticità in alcuni passaggi della loro esistenza. Inoltre, per tutelare se stessi e i loro pazienti è fondamentale che essi si conoscano in profondità.
No, non siamo tutti un po' psicologi. La professione dello psicologo come molti erroneamente credono, non consiste solo nell'ascoltare o nell'essere empatici, bensì riguarda la sua competenza, più ampia ed articolata su molti altri aspetti, collegata al percorso di studi, lungo ed impegnativo, agli interventi sui diversi problemi psicologici, ai trattamenti preventivi e alla gestione della salute mentale sui singoli soggetti, le coppie, le famiglie e le organizzazioni.
Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti esser felice.”
Potrei, ma non oso.